Biografia
Diego Della Valle, noto come la figura di spicco dietro i brand di lusso “Tod’s”, “Hogan” e “Fay”, è un’icona dell’eleganza italiana. Con una competenza fuori dal comune e una sensibilità unica, guida le sue aziende con maestria, mettendo al centro il benessere dei lavoratori e distinguendosi come imprenditore “etico”.
Nel suggestivo scenario di Casette D’Ete, un paesino in provincia di Fermo, Diego Della Valle ha iniziato la sua straordinaria avventura nella calzoleria artigianale del nonno Filippo. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia nel 1997, Della Valle ha arricchito il suo percorso con esperienze negli Stati Uniti e una carriera all’estero. Nel 1975, è entrato nell’azienda di famiglia, affiancando il padre e infondendo nuova linfa con innovative strategie di marketing e nuovi marchi, che hanno reso celebre il marchio Della Valle sin dagli anni ’80.
La sua capacità di fiutare prodotti e marchi di nicchia, insieme alla sua presenza nel consiglio di amministrazione di Comit, lo hanno messo in luce come figura influente nel mondo finanziario. Oltre alla moda, Della Valle si è avventurato nel calcio, acquisendo la Fiorentina e ha contribuito al prestigio del marchio italiano “Acqua di Parma” in collaborazione con “Louis Vuitton Moet Hennessy”.
Dalla moda agli stadi, Della Valle si è dimostrato un innovatore eclettico. Dal 1996, è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro, coronamento di una carriera di straordinari successi imprenditoriali. La sua influenza si estende anche alla politica, schierandosi con il centro sinistra e dimettendosi da Confindustria nel 2006.
Diego Della Valle è un visionario che ha abbracciato settori diversi e ha contribuito alla crescita del patrimonio italiano. La sua dedizione al restauro del Colosseo, con un contributo di 25 milioni di euro, e la sua partecipazione nella classifica degli uomini più ricchi al mondo testimoniano la sua eredità duratura. La famiglia Della Valle ha dimostrato grande generosità, donando 5 milioni di euro durante l’emergenza COVID-19, dimostrando ancora una volta la sua profonda connessione con la società.
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